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Il controllo accessi veicolare: la logistica sposa la sicurezza

16/05/2019

della Redazione

Adottare un sistema elettronico di controllo accessi veicolare significa imprimere un decisivo passo avanti al tradizionale modo di operare basato sull’apertura e chiusura dei varchi per via manuale o tramite radiocomando. Numerosi e concreti, infatti, sono i benefici che ne conseguono, quali, ad esempio, quelli di poter regolare il flusso, identificare in modo automatico e a distanza gli automezzi, consentire l’accesso ai soli veicoli autorizzati, seguire passo-passo il transito, rilevare il corretto abbinamento automezzo-guidatore, controllare l’affollamento delle aree adibite a parcheggio, pesare le merci trasportate, tracciare e registrare tutto ciò che accade. Le componenti essenziali di un sistema di controllo accessi veicolare sono: la barriera fisica, l’unità di controllo, i lettori, le credenziali di accesso e i dispositivi input output.

La barriera che impedisce il libero passaggio dei veicoli può essere costituita da una sbarra, cancello, dissuasore a scomparsa oppure da altri tipi di chiusure industriali. Requisito essenziale è che sia automatizzata e predisposta per ricevere comandi dall’esterno (oltre a quelli manuali).

Controller

Il Controller – con l’ausilio di uno o più lettori di credenziali e dei dispositivi I/O per la gestione del traffico e il controllo del varco – rileva e identifica i veicoli che chiedono di entrare e uscire, verifica i diritti di accesso su base spaziale (dove), temporale (quando) e logica (condizioni), invia i vari comandi al gruppo di azionamento (apertura, chiusura, blocco, sblocco, fuori servizio) e agli altri dispositivi (semaforo, segnalatori ecc.), segue passo-passo il transito, rileva e registra gli eventi (entrate, uscite, tentativi di accesso, anomalie ecc.). Il Controller può impartire e gestire diversi comandi: apertura temporizzata, apertura bistabile, apertura totale o parziale, blocco/sblocco ad orario, consenso manuale, disabilitato, sorteggio imparziale, fuori servizio.

Lettori di credenziali

Il lettore, collegato al Controller e installato sul passo carrabile, attraverso la lettura di un dispositivo d’identificazione individuale (credenziale di accesso), riconosce il guidatore oppure l’automezzo (o entrambi). I lettori possono leggere a contatto, a prossimità, a vicinanza o a distanza. A farla da padrone è la tecnologia RFId (Radio Frequency Identification), che consente la lettura senza contatto fisico. Nei modelli “a prossimità” la distanza è compresa tra 0 e 10 cm mentre in quelli “a vicinanza” tra 0 e 70 cm. Questi lettori sono economici, semplici da installare (su colonnina, supporto, parete ecc.), compatibili con le normative internazionali e gli standard industriali di fatto e facili da mettere in servizio. Per contro la loro finalità è di identificare solo il conducente del mezzo. Nei varchi veicolari, tuttavia, i lettori RFId più indicati sono quelli in grado di leggere a breve distanza il dispositivo di bordo che identifica l’automezzo (transponder attivo o passivo). 

Due tecnologie UHF

Essenzialmente sono disponibili sul mercato due tecnologie UHF: una a 868 MHz (standard EPC Gen. 2) che usa credenziali passive applicate al parabrezza e una a 2,45 GHz che si avvale di transponder attivi fissati al parabrezza o alla carrozzeria. La distanza di lettura può raggiungere anche i 10 metri, in alcuni modelli solo fino a quattro. I lettori vengono installati a parete o su pali, fuori dalla portata dei vandali e orientati in modo da poter intercettare correttamente il veicolo (in avvicinamento o in posizione). La lettura automatica delle targhe (ANPR, Automatic Number Plate Reader) si va sempre più affermando anche se ancora presenta qualche nota negativa quale, ad esempio, la precisione in determinate condizioni ambientali o status dell’automezzo. La tecnica di lettura è di tipo OCR (Optical Character Recognition).

Credenziali di accesso

La credenziale di accesso è l’elemento (badge, targa, transponder ecc.) assegnato a ciascun guidatore o applicato su ogni veicolo che, una volta rilevato dal lettore, consente al Controller di identificare il conducente, l’automezzo oppure entrambi. Le credenziali più note sono: badge, etichetta, transponder, targa, radiobadge, dispositivo mobile ed eventualmente l’impronta biometrica. Il badge più diffuso è quello nel classico formato carta di credito. Le tecniche d’identificazione più integrate nei badge sono: codice a barre, banda magnetica ed RFId. La maggior parte dei badge serve, in pratica, per identificare il conducente. Quelli a 868 MHz e a 2,45 GHz possono riconoscere a distanza il veicolo.

Transponder

Il transponder è un elemento d’identificazione RFId più robusto e pratico rispetto al badge. Si presenta sotto forma di portachiavi, ciondolo, braccialetto e simili (per riconoscere il guidatore) oppure in formati speciali (saponetta, bastoncino ecc.) per identificare gli automezzi. I primi operano a 125 KHz o 13,56 MHz; i secondi a 868 MHz o 2,45 GHz. Un transponder particolare (booster) è quello che, applicato al parabrezza, consente di identificare a distanza (fino a 10 metri) sia il veicolo (frequenza operativa 2,45 GHz) che il conducente (125 KHz o 13,56 MHz). Un altro modello, fissato tramite una ventosa, è munito di un pulsante che il guidatore preme una volta che il mezzo deve essere riconosciuto. 

Dispositivi mobili e biometria

Il dispositivo mobile è il tipico strumento di lavoro personale come lo smartphone o il tablet. Le tecnologie più usate sono Bluetooth ed NFC (Near Field Communication). Sul dispositivo mobile viene scaricata una tantum via Internet una App; quando il guidatore si avvicina al lettore, invia il comando di apertura semplicemente facendo clic su una icona. L’impronta biometrica, infine, può essere rappresentata da un dito (in genere pollice o indice), dal palmo della mano, dal volto ecc. La verifica avviene confrontando le caratteristiche acquisite ed elaborate in precedenza (template) con quelle reali rilevate al momento.

La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato.  

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