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Il computer estrae a sorte i dipendenti da perquisire

21/06/2017

dalla Redazione

Perquisire i dipendenti all’uscita dai luoghi di lavoro per tutelare il patrimonio aziendale si può. Lo consente lo Statuto dei lavoratori, lo confermano diverse sentenze. Ma a condizione che il controllo sia imparziale e a campione. Le persone devono essere sorteggiate in modo automatico e casuale, l’ispezione corporale deve avvenire salvaguardando la dignità e la riservatezza del lavoratore. Ad estrarre la pallina dall’urna ci pensano appositi “sorteggiatori” elettronici installati in corrispondenza delle vie di uscita. La funzione è ora anche integrata nei Controller per accessi più evoluti.

Tutte le imprese hanno il diritto di tutelare il proprio patrimonio adottando le misure più efficaci ed impiegando le soluzioni tecnologiche più appropriate. Vi sono aziende, tuttavia, che per il tipo di attività che svolgono e per le materie prime che trattano, più di altre hanno l’esigenza di prevenire e scoprire i furti da parte dei dipendenti. Si pensi, ad esempio, alle imprese che lavorano metalli preziosi (oro, argento, platino), producono gioielli o componenti elettronici di valore. Una delle soluzioni più semplici ed efficaci è l’ispezione dei lavoratori e dei “bagagli” al seguito. La perquisizione è consentita, ma a determinate condizioni indicate nello Statuto dei lavoratori (L. 300/1970) e confermate dalle numerose sentenze che nel corso dei decenni si sono succedute. In particolare, dice la legge, l’ispezione corporale deve avvenire all’uscita dai luoghi di lavoro, a campione, in modo automatico e casuale, salvaguardando la dignità e la riservatezza delle persone. Il controllo, oltre che sugli individui, è attuabile anche sui veicoli. L’ispezione sulle persone ha lo scopo di individuare la presenza di eventuali prodotti o documenti di proprietà dell’azienda, portati addosso o contenuti in borsette e borselli, valigette 24 ore, borse di plastica e di carta, scatole, contenitori e altri tipi di bagaglio a mano. Negli automezzi, invece, il controllo viene eseguito essenzialmente nell’abitacolo e nel bagagliaio, anche in questo caso alla ricerca di materiali, attrezzature e strumenti non preventivamente autorizzati ad abbandonare l’edificio.

IL SORTEGGIATORE

Da vari decenni, a selezionare in modo imparziale il dipendente o il veicolo da perquisire ci pensa il cosiddetto “sorteggiatore”, un dispositivo elettronico installato in corrispondenza delle vie di uscita. L’impiegato preme un pulsante sotto lo sguardo attento della vigilanza. Se sorteggiato (accensione di una luce rossa eventualmente accompagnata da un segnale acustico), viene invitato ad accomodarsi in una saletta adiacente alla guardiania alla reception per essere sottoposto, in modo discreto, ad un’ispezione corporale. In presenza di tornelli e unità elettroniche che identificano in modo automatico i soggetti, l’azione manuale è sostituita dalla lettura del badge ovvero dal comando di apertura della barrierafisica stessa. Analogamente avviene per gli automezzi prima che si apprestino ad attraversare il varco veicolare (sbarra, cancello ecc.) e lasciare l’area aziendale. Il sorteggiatore è ancora oggi largamente usato. Alcuni Controller per accessi particolarmente evoluti, tuttavia, integrano la funzione del controllo imparziale senza la necessità di hardware esterno, in modo conforme alla legislazione vigente e con un sensibile risparmio di denaro rispetto alla soluzione tradizionale.

IL CONTROLLO IMPARZIALE

Gli elementi da considerare nel controllo imparziale sono essenzialmente quattro: la casualità del sorteggio, la frequenza di sorteggio, la segnalazione da attivare e la gestione del varco al momento in cui un utente viene estratto a sorte. La scelta della persona da perquisire o del veicolo da controllare deve avvenire in modo automatico e casuale. L’adozione di un buon algoritmo è in grado di garantire un ottimo livello di casualità. La frequenza di sorteggio dipende dalle esigenze aziendali. Si può andare da un controllo molto blando ad uno serrato. La percentuale è un parametro programmabile; indicativamente è compresa tra l’1% e il 5%. Impostando la percentuale dell’1% significa che l’imparziale deve intervenire ogni cento persone (o veicoli) che transitano. Al momento in cui il soggetto è stato sorteggiato, il sistema deve richiamare l’attenzione della vigilanza. Una guardia giurata (maschio o femmina, in base al sesso dell’estratto a sorte) invita il dipendente ad accomodarsi in un locale attiguo e procede all’ispezione. A segnalare l’avvenuto sorteggio è un dispositivo luminoso oppure ottico/acustico, integrato nello stesso sorteggiatore oppure separato e installato nelle vicinanze. Il sistema deve, quindi, disporre di un output (tipicamente un contatto in scambio di un relè), permettere di programmare la durata del segnale luminoso ed eventualmente gestire la tacitazione in anticipo del dispositivo ottico/acustico stesso da parte della guardia. Nella maggior parte dei casi, il controllo in uscita avviene in corrispondenza di una o più “barriere fisiche” che consentono il passaggio di una persona alla volta, come un tornello a tripode, una bussola, un varco ad ante motorizzate e simili. Il transito in uscita del dipendente attraverso il varco, inoltre, spesso è un evento che coincide con il termine del periodo di lavoro e quindi con la registrazione dell’orario di uscita, dato utile per il successivo calcolo delle ore lavorate. Nel caso in cui un lavoratore viene estratto a sorte, dunque, il sorteggiatore deve anche gestire il transito in modo appropriato. La gestione, oltre che dalle caratteristiche tecniche della barriera fisica, dipende dall’ubicazione della saletta di ispezione rispetto al tornello o alla batteria di tornelli. Se il locale si trova prima della barriera di uscita, il sorteggiatore non deve sbloccare il varco. È questa la condizione più comune. Il dipendente si reca nella saletta e, al termine dell’ispezione, ripresenta il badge per uscire. Se, invece, la saletta è disposta a valle del tornello, a riconoscimento avvenuto e utente sorteggiato, è necessario sbloccare la via di uscita per consentire al dipendente di raggiungere il locale. In entrambe le situazioni, il sistema deve controllare il transito attraverso il varco tenendo conto delle modalità di funzionamento dello stesso e dei valori preimpostati quali la durata del comando di sblocco, il tempo massimo di attesa apertura e richiusura (avvenuta rotazione del tornello) eccetera. Nelle soluzioni più sofisticate, tutti gli eventi relativi all’intervento del controllo imparziale sono rilevati e memorizzati, utili per eventuali verifiche a posteriori.

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